Era settembre quando MrFijodor e Seacreative, due artisti italiani già affermati nei circuiti della street art nazionali e non, realizzano il murales in via Nino Daste a Sampierdarena, grazie alla volontà e alla passione di diverse associazioni locali che da anni si prodigano all’interno del loro quartiere.
Partendo da una riflessione sulla storia del quartiere, le tematiche legate al mare, ai marinai e alla diversa conformazione dell’assetto cittadino portano alla proposta artistica in cui compaiono diversi elementi della città: la lanterna, una balena, una piccola barca e due marinai dagli occhi pieni di nostalgia, forse per un passato non troppo lontano.
L’ambientazione notturna rende il tutto ben integrato con il contesto soprattutto quando sopra alla lanterna si accende il lampione che illumina la via. L’utilizzo dei toni del grigio, anche se scuri, danno continuità alla nuova pavimentazione realizzata in occasione della pedonalizzazione della strada e nel loro apparire scuri, creano il contrasto perfetto per far emergere i dettagli delle figure che compongono l’opera.
Da subito questo progetto l’abbiamo sentito anche nostro, come accade per tutte quelle opere che sono in grado di trasformare l’asettico e inospitale spazio pubblico, in luogo in cui identificarsi o semplicemente affezionarsi facendoti cambiare strada solo per il gusto di godere di arte pubblica gratis in qualsiasi momento tu ne abbia voglia.
Quello che Sampierdarena potrebbe diventare a livello street art-istico a noi è molto chiaro: pensando ai luoghi sacri della street art come Wynwood a Miami, l’East End a Londra, Kreuzberg a Berlino, ci piace immaginare che anche Genova possa avere un giorno la sua ZonaOvest capace di attrarre oltre che artisti, anche turisti “alternativi” che avrebbero l’opportunità di avvicinarsi ad un quartiere oggi chiaramente non contemplato da nessun itinerario promozionale della città. La stiamo pensando in grande, e ci rammarica l’ignorante atteggiamento e accanimento che alcune (fortunatamente poche) persone stanno manifestando alimentando polemiche e “minacce” di cancellazione di un’opera d’arte ormai entrata nella quotidianità degli abitanti e che ha sostituito un muro pieno di scritte e bestemmie che di bello non potevano avere nulla.
Insieme all’ignoranza, la burocrazia è stata, ed è tutt’oggi, protagonista di questa infinita vicenda che non ci fa vedere una via d’uscita: la mancanza di un regolamento chiaro e di snelle pratiche da seguire, fa sì che, troppo spesso, ci si trovi rimbalzati da un ufficio all’altro senza avere mai certezze sull’esito delle cose.
E sull’onda del <speriamo che duri>, tormentone che ha accompagnato il lavoro degli artisti per tre interi giorni, riferito alle scritte che imbrattavano il muro prima del loro intervento, ci stiamo impegnando a raccogliere firme che andranno recapitate alla Soprintendenza e agli uffici di Comune e Municipio che si trovano nella delicata situazione di decidere le sorti del murales.
Se anche voi volete dare il vostro contributo, qui trovate la petizione online da firmare e condividere tra più persone possibile: LINK alla RACCOLTA FIRME
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Hanno scritto del muro del marinaio: