Dal Grande Cretto alla Street Art protagonista è la memoria

Non avrei mai creduto di trovare interventi di street art tra le colline e le terre siciliane, in un luogo con un’alta concentrazione di memoria come quello di Gibellina, colpita insieme ad altre città vicine da un forte terremoto nel 1968. “Che fare?” si domanda il sindaco dell’epoca Ludovico Corrao. Un’idea fu quella di chiedere l’intervento di architetti, scultori ed artisti che potessero dare una nuova immagine alle città che pian piano venivano ricostruite nei dintorni ed ecco cosa pensò l’artista Alberto Burri riguardo tale proposta:

“Andammo a Gibellina con l’architetto Zanmatti, il quale era stato incaricato dal sindaco di occuparsi della cosa. Quando andai a visitare il posto, in Sicilia, il paese nuovo era stato quasi ultimato ed era pieno di opere. Qui non ci faccio niente di sicuro, dissi subito… andiamo a vedere dove sorgeva il vecchio paese. Era quasi a venti chilometri. Una stradina tortuosa, bruciata dal sole, si snoda verso l’interno del trapanese fino a condurci, dopo chilometri di desolata assenza umana, ad un cumulo di ruderi… Ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere…e subito mi venne l’idea: ecco, io qui sento che potrei fare qualcosa. Io farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema per tutti, le armiamo per bene, e con il cemento facciamo un immenso Cretto Bianco, così che resti – perenne ricordo – di quest’avvenimento. Ecco fatto!”.

E fu così che Burri diede la sua interpretazione dell’accaduto.

Arrivando in auto verso il Cretto si avverte una strana sensazione di immobilità data dal cemento colato sulla ex cittadina di Gibellina, che oggi si può solo immaginare attraversando l’opera di land art dell’artista: un vero e proprio monumento alla memoria che fa riflettere e immaginare le possibili vite del paese scomparso. Lo spazio urbano attraverso la sua negazione viene in un certo senso esaltato, messo al centro della questione e diventa scenografia ideale che ben si inserisce tra le trasformazioni del cielo con le sue nuvole e le colline geometricamente coltivate ed esaltate dai colori dell’estate siciliana, in una scala infinita di verdi e gialli.

E nello stesso paesaggio, vicino all’arte di ieri (l’opera di Burri è stata realizzata principalmente tra 1984 e il 1989 e si estende per 10 ettari) troviamo un’interpretazione degli eventi del terremoto da parte di street artist di oggi che hanno reinventato un edificio abbandonato collocato proprio di fronte al Grande Cretto. Due linguaggi artistici che interpretano lo stesso luogo e che ben si intrecciano tra di loro. Appena si arriva è infatti visibile su una superficie del palazzo un uomo nudo con la testa sotto i piedi, opera di NemO’s, mentre nella facciata protagonista è l’opera del Collettivo FX, che rappresenta il volto di un uomo con occhiali, cappello e un’espressione profonda scavata sul viso, quello dell’ex sindaco Corrao che vide nell’arte uno strumento di emancipazione e di esaltazione di luoghi tanto colpiti dai disastri naturali. Non stupisce quindi la frase che si trova scritta sulla sua testa e ben visibile da ogni punto del Grande Gretto

Cosa sarebbe l’uomo senza il soffio rigeneratore dell’arte?

Leggendola dal labirinto di Burri, immediata è la riflessione individuale e collettiva sui grandi temi quali la storia, l’ambiente e l’intervento dell’uomo su di esso, un’opera sembra così esaltare l’altra, in un gioco di sguardi che moltiplica sensazioni e pensieri grazie anche al grande silenzio che fa da sfondo. Arte di strada, arte del/nel paesaggio, arte della memoria, arte sociale sono ancora più efficaci quando si trasformano in collante tra la storia di ieri, oggi e di domani attraverso il linguaggio universale dell’arte.

\\\ Daniela Panariello

 

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...